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Una foto speciale - Il pastorale eburneo - sec. XIV

L'Arcivescovo Pietro, in Acerenza dal 1334 al 1343,

fu il committente del pregevole pastorale in avorio (di scuola veneziana), venduto, come risulta da una "Conclusione capitolre" del 1880, con il consenso della Santa Sede, per eseguire alcuni lavori di restauro della Chiesa Cattedrale riguardanti specialmente la navata centrale. Attualmente il pastorale, di inestimabile valore, è conservato nel museo del Bargello in Firenze.



da: Acerenza e i suoi Vescovi di Giuseppe Lettini



Nella vendita della famosa raccolta Castellani in Roma, trovavasi fra gli oggetti degni della maggiore considerazione, un pastorale d'avorio che appartenne già alla cattedrale di Acerenza nella Lucania. Il ministro della pubblica istruzione ha potuto impedire la sua esportazione all'estero, acquistandolo pel Museo Nazionale di Firenze. Nell'interno del riccio del pastorale, sono scolpite in rilievo, da un lato la Vergine seduta col bambino sulle ginocchia e dinanzi a lei è genuflesso un vescovo cui San Pietro tiene una mano sulla mitra mentra un giovine guerriero gli regge il pastorale. La base esagona del riccio è formata da edicolette, due delle quali però sono mancanti e nelle edicole sono scolpiti altrettanti santi. Nelle volute di foglie che circondano il riccio sono scolpiti l'Eterno e sette profeti. Introno al riccio, da ambo il lati girano due iscrizioni, una delle quali si legge: Tu es petrus es hanc petrum edifcabo ecclesià meà ego tibi; e l'altra così suona: Dabo  clave  regnom (sic) celorom quecomque ligaverit (sic) super  teram. Le dimensioni sono: alt. 0,37,5 compresa la base; larg: 0,22. Appartriene alla seconda metà del sceolo XIV



da: Archivio storico dell'Arte, Miscellanea



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