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 Incontro con l'autore

 Francesco Paolo CALCIANO - Acerenza, 23 Agosto 2014, Salone dei Vescovi.                                                                                                                                                Agosto 2014

BEPS. Non dovrebbe accadere.

 

Quando la mente va al sorriso di una giovane presenza si pensa alla vita in tutta la sua magnificenza e non si può mai e poi mai pensare che tutto può succedere in un batter di ciglia, tutto si compie in un attimo e quello che prima era un fulgore di vita, un impeto di energia può svanire in una assenza senza fine. Ma il sorriso, quel sorriso ha determinato tanto in un tempo e uno spaio, tempo e spazio che si protraggono ora all'infinito di un ricordo di una presenza che è “fatto”, avvenimento che si protrae in un futuro a noi vicino, tangibile nella serie di eventi che nascono e si ripercuotono all'infinito nel porgere la speranza concreta che una vita, anche se recisa, reca nel suo portento altra vita da vivere nel recupero di un'azione tesa alla nascita di altre “possibilità”, risorse, che ciascuno di noi ha nel suo potenziale divenire.

E quando si parla di giovani, il potenziale di una risorsa da vivere, praticare, essere, è lì, davanti a noi, e noi, generazione attenta dovremmo vedere, ascoltare, apprendere, perchè dai giovani si apprende la vita, l'energia, la determinazione anche dai loro no. Le possibilità di futuro sono tutte insite nella determinazione delle loro azioni che si protraggono a loro stessi, vicini e lontani e a noi non certo passivi del loro andare lontano. E' vero, loro vanno via ma tornano con il loro bagaglio esperienziale fatto di racconti, di massime, di stimoli, di energia vitale.

Nelle parole del dott. Paolo Calciano emerge proprio questo, nel suo lungo racconto di Beps, di questa grande voglia di vita, di questa energia che, malgrado la stasi della vita, continua, si protende verso un domani che vive nella voglia di molti giovani di mettersi a prova con il sistema per fare rete, rete di conoscenze, rete di esperienze, rete di vita. Nella omologazione di oggi che ferisce e annienta le energie pure emerge una nuova dimensione: “la possibilità di essere”, di nuovo rimarcata dagli stessi protagonisti, attori principali di essa e di noi non certo spettatori del niente.”Non dovrebbe accadere” niente eppure succede di tutto e di più in un attimo. I nostri occhi si chiudono per sempre ma i nostri gesti restano a determinare che la vita, terribile e meravigliosa, lascia tracce. Seguendole, nelle parole di Nunzia Schiavone si trova celata una vita vissuta e che ha ancora la forza di vivere nelle azioni del racconto, dell'esperienza, della possibilità di essere diversi ma sempre altri nel porgersi a domane e risposte tutte da abitare e vivere.  

 Immagini di acerenzadalvero.it  Si ringrazia Tiziano Cillis per la sua preziosa partecipazione.

" Maxima Fides "

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acerenzadalvero

- Immagini di un luogo antico -

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