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 La poesia di Michele D'Andria 

L'ora del monte Vulture

Migrante anch'io

a voi ritorno, monti di mia terra;

dolci monti della Lucania



Torno a Voi che, puro, serbaste

quel cuore che fanciullo mi rapiste

e largo di spiegate sui profili

di mia gente il silenzio antico.



Sul sasso, ritrovo degli avi,

oggi come ieri, l'orma stanca;

e l'occhio che travalica le cime.

Bradano, Basento Agri e Sinni,

giganti un giorno.  Primi a dire Italia:

E te eccelsia antica Acerenza

sulla roccia temprata ai venti,

loggia lucana nel sol levante,​

ognun da lontano ti addita ​

faro vagante pei cieli infiniti.​

​

Sole della mia nascita,​

che del Bradano il letto baci scarno,​

te pur rivedo​

andar vermiglio dietro il monte Vulture,​

come quando ramingo sulla sera​

ancor negli anni acerbi​

lo spirito gettavo nel mistero.​

​

Era l'ora dell'Ave di Maria,​

l'ora di quando il padre mio,​

nuda,chinata, segnava la fronte;​

e, accanto, il cane amico che guardava! 



 

Michele D'Andria

" Maxima Fides "

1476

acerenzadalvero

- Immagini di un luogo antico -

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