Resti della città fortificata

Quando il dominio longobardo si consolidò nell'Italia centro meridionale, da Benevento mossero alla conquista a sud dell'Ofanto.
Nessun esercito riuscì a fermare la loro avanzata, che si proietta lungo l'alta valle del Bradano fino a raggiungere Acerenza che viene assaltata e occupata.
Ritenuta dai Longobardi insediamento dalle spiccate potenzialità strategiche, da strutturare urbanisticamente come centro militare a controllo delle zone limitrofe, Acerenza resiste alle armate di Costante, l'imperatore greco che con il proposito di riconquistare il territorio beneventano, è sbarcato a Taranto nella primavera del 663.
Da qui l'imperatore intende raggiungere la valle del Bradano, portarsi, dopo aver costretto Acerenza alla resa, nella valle di Vitalba e, dal Vulture, raggiungere e conquistare Benevento.
Ma Acerenza che è il principale caposaldo longobardo nella valle del Bradano forte per la sua posizione e ben difesa dal suo signore, resiste all'assedio e Costante è costretto a mutare il suo itinerario. Sceso nuovamente verso Taranto, si porta sul vecchio tracciato della via Traiana e muove verso il Tavoliere. Superato l'Ofanto, dopo aver distrutto Herdonia (Ordona), assale Lucera e dopo averla presa espugna anche Venosa e punta di nuovo Acerenza. Ancora una volta la città resiste all'assalto.
Donato Antonio Troia " ACERENZA, Evoluzione storico-urbana dall'antichità all'età contemporanea. Edizioni SPLASC 1994, Lavello Pz.